venerdì 22 gennaio 2010

Giov.: Colombo - UMC Roma

Amichevole di lusso, ieri sera al Colombo...e che lusso! Arrivo a 10 minuti dalla fine...e mi stropiccio gli occhi: chi sono quei ragazzi che giocano così bene? Azioni veloci, manovrate, inserimenti fulminei, lanci millimetrici, grinta, gol...guardo meglio: ma sono i nostri ragazzi!!! Grandissimi! 4-0 al Colombo, alla squadra che a inizio anno ci ha battuto 2-1.
Mi informo sull'andamento del match da chi lo ha visto dall'inizio...si narra di gesta leggendarie, di eroi galattici che combattono per difendere il loro pianeta, di velocità supersoniche mai raggiunte prima, di raggi invisibili lanciati da ogni parte, fino a colpire il bersaglio da abbattere, con precisione millimetrica. "Ho visto cose che voi umani non potreste neanche immaginare, ho visto l'UMC Roma salire, crescere, avanzare, inondare, invadere, conquistare". Si narra di cavalieri dello spazio che illuminano dal centro del campo di battaglia tutta l'area, distribuendo sfere di cuoio a destra e a manca per i compagni; si narra di uomini valorosi che sparano saette là dove il Colombiano non può arrivare; si narra di uno scudo magnetico alzato davanti all'uomo più arretrato dell'UMC, perché non deve mai neanche sfiorare la sfera; si narra di Jacopo, che ne fa due da lontano, e di Gianluca, irradiato dal faro Emanuele, che deve solo appoggiare...e lo fa. Si narra poi di Stefano, che ricevuto il cuoio dal solito Emanuele se lo alza e spara nel buio, lasciando partire una saetta da distanze cosmiche, radiocomandata verso l'obiettivo da colpire: Eurogol? No...molto di più: Universogol! Il suo primo centro ne vale almeno altri 100! Pazzia di gioia per Stefano. Si racconta di un piccolo grande uomo, Daniele, gigante in mezzo a tutti, ovunque. E di Antonio, nuovo in questo gruppo, già perfettamente a suo agio. Di Luca, "el grinta", che non lascia passare nessuno senza aver prima venduto cara la pelle. Si tramanda di Francesco e Mattia, coppia inossidabile, ad alzare le barriere, protetti dallo scudo stellare di Manolo e dal moto perpetuo di Ibrahim. "Ho visto Luigi che, senza essere fisicamente in campo, toglieva palla agli avversari e la dava ai compagni, tirava in porta e correva". Luigi, il dodicesimo uomo in campo, sempre!

Si narra di uomini valorosi, alla fine dello scontro, raccogliersi compatti al centro del campo di battaglia ed alzare le mani al cielo, in segno di vittoria, avanzando con passo lento, stile Armageddon, come fossero al rallentatore; in sottofondo si sente "Momenti di gloria" di Vangelis.

L'UMC sale, cresce, inonda, invade, rompe gli argini....
4-0...oggi al Colombo c'era l'alta marea.



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